SCUOLA
(ultimo aggiornamento: dicembre 2024)
(ultimo aggiornamento: dicembre 2024)
Durante il regno Lombardo Veneto nel 1818 venne emanata una legge che prevedeva per la prima volta l’istituzione delle scuole elementari e tecniche, ma fu solo dopo la nascita del Regno d’Italia che, con la legge Coppino del 1877, la formazione fino alla classe terza elementare venne resa obbligatoria, anche se l’obbligo scolastico era spesso evaso, poiché molti bambini da giovanissimi erano impiegati in varie attività lavorative domestiche.
Oggi siamo abituati a pensare alla scuola come la conosciamo noi, “normale” cioè regolata da una norma stabilita dallo Stato centrale, che vale in tutte le scuole italiane dello stesso ciclo. La scuola elementare introdotta dalla legge Coppino prevedeva invece gradazioni e differenze anche di programmi che oggi riterremmo incostituzionali; c’erano scuole cittadine e scuole rurali, anche i maestri/maestre erano pagati in modo diverso a seconda del sesso e del luogo di insegnamento (a parità di lavoro i maestri erano retribuiti fino a un terzo più delle maestre).
Essendo l’istruzione di competenza dei singoli comuni (sino al 1911) anche la qualità dei locali e dei servizi annessi era dipendente dalle risorse spesso modeste degli stessi comuni. Alcune scuole poi erano “provvisorie e facoltative” in considerazione del contesto e del numero degli alunni teoricamente obbligati. Fra queste rientrava anche la scuola di Pradipaldo fino al 1906; fu solo grazie alla maestra Elvira Rebesco che il comune di Vallonara e l’ispettorato scolastico di Bassano la classificarono “obbligatoria”, decretando inoltre che parte dello stipendio dell’insegnante (700 lire annue) fosse a carico del comune di Conco, da quando affluivano alla scuola di Pradipaldo anche gli alunni della vicina contrada Brombe (prima frequentavano le elementari a Fontanelle).
Successive leggi statali stabilirono parità di retribuzione per gli insegnanti senza distinzione di sesso e luogo di insegnamento, inoltre dal 1911 della scuola elementare si fece carico lo Stato, che poté disciplinare l'obbligo in modo più rigoroso anche in quelle realtà locali molto disagiate, in cui in precedenza i bilanci comunali non avevano consentito una corretta organizzazione della scuola.
La successiva riforma Gentile del 1923 prevedeva cinque anni di scuola elementare uguale per tutti e portava l'obbligo dello studio a 14 anni di età, ma di fatto questo rimase lettera morta per la stragrande maggioranza delle ragazze e dei ragazzi italiani fino al 1962-63, quando entrò in vigore la riforma della scuola media unificata (fino ad allora dopo le elementari si poteva frequentare la scuola media con il latino, propedeutica ai successivi licei, oppure l’avviamento professionale senza sbocchi scolastici successivi).
Il primo luogo di istruzione a Pradipaldo, all’incirca nel 1830-1840, fu l’abitazione del maestro Colpo originario di Conco, che accettò l’incaricò di insegnare in paese e si stabilì inizialmente in una casa di via Zeggio per poi trasferirsi nell'edificio che ospitò la scuola elementare fino alla sua chiusura. La costruzione della scuola risale alla meta dell’Ottocento, poiché nelle mappe catastali austriache del 1843 era già rappresentata, ma non compariva ancora nel catasto napoleonico del 1813; il fondo sul quale è sorta apparteneva a Fantini Marco Antonio fu Bartolomeo.
La scuola fu intitolata più tardi a papa Giovanni XXIII.
La scuola constava di un’unica grande aula per tutte le tre classi con al piano superiore l’abitazione del maestro, ma agli inizi del ‘900 con l’aumento della popolazione, il numero degli alunni arrivò quasi ad 80 e perciò fu deciso di fare lezione al mattino per la classe seconda e terza e al pomeriggio per la classe prima.
Durante il periodo della prima guerra mondiale l'edificio scolastico di Pradipaldo fu occupato dai militari del regio esercito ed utilizzato come stazione logistica di transito per vari servizi.
Negli anni ‘50 il piano superiore venne trasformato in aula destinata alle classi quarta e quinta, da affidare naturalmente ad un secondo maestro.
Contemporaneamente in alcuni locali dell’ex cooperativa fu creato un confortevole appartamento di abitazione per il maestro/la maestra; fu per molti anni la residenza della maestra Erminia Grigoletto. Il secondo insegnante in genere raggiungeva quotidianamente Pradipaldo in motocicletta o in auto oppure trovava ospitalità nella vicina trattoria/locanda.
Per alcuni anni parte dell’appartamento in “cooperativa” fu adibito anche a mensa per gli alunni che fruivano di rientro pomeridiano.
Da riportare che in questa scuola confluivano per comodità anche gli alunni della vicina Fagarè Alto (meglio nota come “Costa”) appartenente al comune di Bassano.
Nel 1960, quando ancora si contavano in media ogni anno 40 alunni, il comune di Marostica finanziò il progetto per un nuovo edificio, dato che l’esistente era decrepito, privo di servizi igienici, inadatto per l’insegnamento all’aperto e soprattutto con accesso diretto dalla sempre più trafficata strada provinciale. La proposta dell’architetto Venanzio Todesco di Bassano del Grappa prevedeva una nuova scuola a pianta esagonale sempre con due aule pluriclasse, da realizzarsi un centinaio di metri a sud-ovest dell’attuale, orientata verso sud e con accesso da nord; il tutto per un costo preventivato di nove milioni di lire.
Sul finire del 1963, il comune intervenne invece sul vecchio edificio con importanti lavori di ristrutturazione ed ammodernamento, per cui il progetto per il nuovo edificio scolastico fu abbandonato.
Gli anni successivi furono interessati da un lento ma inesorabile calo demografico (molte famiglie soprattutto da contrada Brombe si erano trasferite in pianura), che nel 1991 portò alla definitiva chiusura della scuola.
Con la dismissione della scuola elementare, l’edificio che la ospitava fu interessato da piccoli lavori di restauro in particolare del tetto e venne adibito a biblioteca, sala riunioni, sede delle locali associazioni e seggio elettorale.
Da quando è stato costruito il nuovo impianto sportivo polivalente, la vecchia scuola è praticamente inutilizzata.
Va ricordato che almeno fino agli anni ‘60 il maestro o la maestra e il parroco di un piccolo paese erano le sole persone con titolo di studio, spesso vere e proprie autorità cui i paesani si rivolgevano per consigli.
Alcuni nomi degli insegnati che i pradipaldesi ricordano o di cui si parla in alcuni documenti sono: maestro Colpo, maestra Giovanna De Laude, maestra Elvira Rebesco, maestra Catti, maestra Erminia Grigoletto (nipote di don Pietro Follador, per molti anni fu “La Maestra” anche dopo il suo pensionamento), maestra Elide Imperatori Bellotti (originaria di Roma, divenuta figura di spicco della cultura bassanese e insegnante educazione sessuale già negli anni ‘50), Leda Poli, Daniela Bassetto.
Da quando la scuola elementare di Pradipaldo è stata chiusa, gli scolari tramite il servizio di trasporto pubblico organizzato dal comune di Marostica si sono recati fino a giugno 2024 alla piccola scuola di Valle San Floriano rimasta attiva anche grazie ai pochi bambini provenienti da Pradipaldo. A partire da settembre 2024 la scuola elementare è cessata, a causa soprattutto del calo demografico, ed è stata convertita dal comune in Centro Provinciale per l’istruzione degli Adulti (CPIA)
La scuola di Valle è intitolata a Virginio Andriolo, un soldato nato nel 1873 nello stesso paese, appartenente al 6° reggimento Alpini e caduto in battaglia ad Adua in Etiopia il 01 marzo 1896. Da segnalare che a Valle San Floriano l’attuale edificio scolastico fu realizzato dopo quello di Pradipaldo, probabilmente perché prima veniva utilizzata la canonica per le lezioni.
L'edificio della ex scuola oggi.