SACELLI E CROCI
(ultimo aggiornamento: febbraio 2024)
(ultimo aggiornamento: febbraio 2024)
Le testimonianze di fede del popolo sparse sul territorio di Pradipaldo sono molteplici ed oltre alla chiesa, gli abitanti nel corso del tempo hanno eretto diversi sacelli (capitelli) e croci, vero patrimonio d’arte e di civiltà, che per molto tempo hanno rappresentato un’opportunità di ritrovo in occasione delle rogazioni, del rosario nel mese di maggio o di veloce preghiera per i viandanti.
I capitelli di Pradipaldo si trovano quasi tutti all’interno o vicini alle contrade.
Il capitello più a nord è quello di contrada Bressani detto del Cristo o del Crocifisso. È stato costruito addossato alla viva roccia nel 1657, in ringraziamento per la protezione da un evento franoso accaduto nella contrada, che non aveva provocato né morti né feriti.
Le due colonne che sorreggono il pronao, sono identiche e quelle dell’antico convento dei minori osservanti di Marostica. All’interno è presente un crocifisso ligneo con l’aureola e la targa con la scritta INRI; è quasi certamente proveniente dalla chiesa dell’antico convento marosticense e realizzato nel XVII secolo.
Un tempo ogni venerdì e sabato gli abitanti accendevano una lampada ad olio che rimaneva accesa tutto il giorno e tutta la notte.
Nel 2003 per volontà degli abitanti della contrada sia il capitello che il crocifisso sono stati oggetto di pregevole restauro.
Il capitello di contrada Bressani.
1979. Il Crocifisso all'interno del capitello.
In contrada Pozza si trova il capitello dedicato a Maria Regina. Al suo interno, poggiata su un basamento in sasso e malta, c’è una statua lignea di Madonna con Bambino, probabilmente del XVII secolo, alta circa un metro. Maria tiene con la mano destra lo scettro, mentre il Bambino sorregge con la sinistra il mondo ed entrambi hanno la corona in testa. La nicchia del sacello riporta impressa la scritta “VIVA MARIA” ed è chiusa da un cancello in ferro. Alle spalle della statua un paliotto e un baldacchino in legno dorato, mentre ai fianchi ci sono due portacandele. Particolare la pavimentazione in mattonelle chiaroscure. Nella chiave di volta è impressa la data 1903, ma il capitello è stato più volte restaurato; l'ultimo nel 1967 ad opera di Pizzato Giuseppe.
All’interno è conservato un articolo di giornale incorniciato relativo ad un incidente stradale accaduto nei pressi del capitello il 29 luglio 1989: un camion, mentre stava trasportando un pesante masso di marmo, finì fuori strada schiantandosi contro edifici della contrada; per fortuna o per grazia divina le donne che stavano transitando nei pressi del capitello non ne furono coinvolte.
Il capitello di contrada Pozza.
La Madonna con il Bambino Gesù.
A poca distanza dalla chiesa c’è il piccolo capitello dedicato a Sant’Antonio di Padova. E’ situato nelle vicinanze della fontana, all’imbocco della mulattiera che conduceva a contrada Fantini.
La nicchia con la statua in gesso del Santo portoghese è protetta da un cancelletto.
E’ stato realizzato nel 1947 per volontà della proprietaria del terreno Sig.ra Barbara Fantin, devota del Santo, in concomitanza con la costruzione del campanile e con gli stessi materiali utilizzati per il campanile stesso.
1979. Il capitello di contrada Chiesa.
Il capitello di contrada Chiesa ai giorni nostri.
Salendo a contrada Fantini si incontra il capitello di Santa Teresa del Bambino Gesù, dove è presente dal 1968 una statua in gesso alta circa un metro della “Santa delle Rose” ed un piccolo quadro protetto da un vetro con raffigurata la Madonna Ausiliatrice. La volta è dipinta di celeste con molte stelle. Un tempo il capitello era chiuso da un cancello in legno, poi sostituito da due ante in vetro e metallo.
Fino al 1968 all’interno del capitello c’era una pregevole statua lignea di Madonna con Bambino realizzata nel XVII secolo. La statua, gravemente danneggiata dai tarli, è stata rimossa e poi restaurata nel 1995; è ora conservata in canonica.
Il capitello non riporta la data di edificazione, ma molto probabilmente è stato realizzato nel XIX secolo.
1979. Il capitello di contrada Fantini.
1979. La Madonna lignea rimossa dal capitello e custodita in canonica.
Il capitello di contrada Fantini oggi.
Il sacello più importante per dimensioni (alto sei metri e largo cinque) è quello situato nei pressi del cimitero e del parco della rimembranza; è dedicato alla Madonna Immacolata.
La posizione è strategica, poiché lo rende visibile dalla pianura, ma anche perché è il primo monumento che si incontra all’ingresso del paese. È realizzato in pietre lavorate, ha pianta esagonale e delle sei facce tre sono murate mentre le altre tre hanno aperture a volta protette da cancelli in ferro battuto. All’interno del sacello una statua in gesso della Madonna Immacolata, alta più di un metro, poggia su un basamento di pietre di circa ottanta centimetri; sul capo la scritta “IO SONO L’IMMACOLATA CONCEZIONE”. La volta è dipinta di celeste ed il pavimento è in piastrelle colorate.
È stato realizzato nel 1906 per volontà e su disegno di don Pietro Follador, in occasione del cinquantenario dalle apparizioni mariane di Lourdes.
Sul finire del XX secolo è stato oggetto di un importante restauro ad opera dei parrocchiani, con interventi sulla copertura, ritocchi ai colori e agli stucchi, nuovi gradini in marmo, rafforzamento delle fondamenta, nuova pavimentazione esterna con ciottoli di fiume e lastre di marmo locale. Da segnalare che nell'occasione la statua, inizialmente rivolta verso la pianura, è stata orientata verso il paese.
Dopo i restauri il 27 ottobre 1996 il sacello è stato nuovamente inaugurato da don Evaristo Sartori.
Sulla finestra murata che si affaccia sulla strada è ben visibile la scritta “A MARIA IMMACOLATA I DEVOTI DI PRADIPALDO NEL 1906 - RESTAURATO NEL 1996”, su quella ad ovest si intravvedeva fino a qualche decennio fa una scritta ma illeggibile. Sulla finestra a sud c’è invece una cassetta per le offerte.
Da segnalare che a una delle finestre doveva essere apposta nel 1955 la lapide dedicata ai caduti delle guerre, che invece, su consiglio di Don Pietro Follador, fu inserita in un monumento separato nel vicino parco della rimembranza.
Anni '30. Il capitello della Madonna Immacolata in una cartolina.
1979. Il capitello della Madonna Immacolata.
Il capitello della Madonna Immacolata oggi.
La statua della Madonna Immacolata all'interno del sacello.
La contrada Brombe, benché civilmente in comune di Lusiana Conco, fa parte dal 1938 della parrocchia di Pradipaldo. Qui troviamo il capitello dedicato a Santa Barbara eretto lungo la strada principale a monte della contrada. Esso è realizzato in sassi e malta con pietre locali scolpite a faccia vista. La nicchia custodisce dal 4 dicembre 1977 la statua in gesso alta circa mezzo metro della protettrice dei minatori; fino al 7 aprile 1974 vi era ospitata un’altra bella statua della santa in marmo scalpellato, rubata da ignoti la domenica delle palme. La statua attuale è protetta da un cancelletto in ferro a due ante chiuse con lucchetto. Sul tetto una piccola croce in marmo bianco di Carrara su una sfera pure di pietra.
Il capitello che non presenta la data di edificazione, fu eretto sul finire degli anni '50 per iniziativa dei minatori abitanti nella contrada, riconoscenti per la protezione della Santa dai tanti pericoli connessi col duro lavoro nelle miniere e nelle cave e con lo sparo mine (da pochi anni anche a Rubbio erano state "aperte" varie cave).
Dopo i lavori di restauro con un nuovo rivestimento di sassi a faccia vista, nuove lastre sul tetto e l’apposizione di un targa in ricordo dei minatori, il 19 agosto 1985 fu nuovamente inaugurato.
Dalla sua costruzione ogni anno il 4 dicembre, festa della Santa, cavatori e minatori del territorio si ritrovano a Pradipaldo o a Rubbio o a Fontanelle per la celebrazione di una messa e per un successivo pranzo comunitario.
1979. Il capitello di santa Barbara in contrada Brombe.
Il capitello di santa Barbara in contrada Brombe oggi.
Un secondo capitello in contrada Brombe è collocato dalla parte opposta della contrada, ed è dedicato a Sant’Antonio di Padova. È stato realizzato nel 1860 in sassi e malta e la statua in gesso del santo, alta circa sessanta centimetri, è collocata nell’apposita nicchia protetta da un vetro. Il tetto del capitello è costituito da due lastroni di pietra rossa ed è sormontato da una croce pure di pietra. L’ultimo restauro è del 2011.
1979. Il capitello di sant'Antonio in contrada Brombe.
Il capitello oggi.
Da segnalare che le antiche mappe di inizio ‘800 riportano l’indicazione “capitello” anche nei pressi dell’attuale fontanella all’ingresso di via Zeggio; forse si trattava di una delle nicchie con icona presenti anche in altre contrade di Pradipaldo.
Le croci più piccole sono tre: una situata poco più a nord della scuola, una nei pressi della sorgente delle fontane ed un’altra pochi metri più ad ovest del cimitero.
Molto più grande la croce bianca monumentale di contrada Pozza collocata sul monte Speron. E’ stata realizzata in pietra e cemento nel 1962 in occasione del Concilio Vaticano II. Fu posata la prima pietra il 14 settembre, giorno dell'Esaltazione della Santa Croce.
Larga due metri (i bracci) e alta quattro, poggia su un basamento di tre gradini sui quali è riportata l’iscrizione “CONCILIO ECUMENICO VATICANO II – XI.X.MCMLXII”.
Di notte è illuminata e ben visibile dalla pianura, consentendo così la localizzazione anche notturna del paese.
Recentemente è ritornata ad essere punto di arrivo della suggestiva processione del Venerdì Santo (Via Crucis).
1979. La croce sul monte Speron.
La croce sul monte Speron oggi.
Sullo sfondo le contrade Bressani e Fodati.
La croce sul monte Speron oggi.
Sullo sfondo contrada Chiesa e contrada Fantini.