COOPERATIVA
(ultimo aggiornamento: ottobre 2023)
(ultimo aggiornamento: ottobre 2023)
“La cooperativa” è l’immobile antistante l’edificio dell’ex scuola elementare; fu costruito per diventare sede della cooperativa del paese, che era attiva già prima della costruzione dell’immobile.
Sul finire dell’Ottocento la povertà era diffusa in tutto il territorio veneto e la disoccupazione, soprattutto quella femminile, era altissima, così don Pietro Follador, per mitigare la grave situazione economica della popolazione di Pradipaldo, creò nel 1897 una società cooperativa chiamata “Società della cassa di famiglia”. Essa aveva lo scopo di costituire un capitale sociale, dal quale ogni socio poteva ottenere piccoli prestiti o assicurare il bestiame, per avere un parziale risarcimento in caso di morte accidentale di un animale.
Don Pietro Follador aveva già mostrato il suo grande impegno nell’affrontare i bisogni materiali del paese, quando aveva avviato in canonica la piccola attività di lavorazione della paglia; fece ancora di più con la creazione della cooperativa, che ebbe anche il merito di promuovere la coesione sociale nel paese e limitare l’emigrazione.
Lo statuto della cooperativa prevedeva la specchiata moralità dei soci e l’accettazione del principio per cui tutto l’utile fosse speso in beneficenza o suddiviso tra i soci bisognosi o destinato a favore della dottrina cristiana o altra opera buona.
La sede della cooperativa fu costruita dopo la prima guerra mondiale con manodopera locale. Nel caratteristico edificio in pietra trovarono posto un forno per il pane, un negozio di alimentari, un caseificio dove venivano prodotti i formaggi con il latte conferito dagli allevatori locali ed un piccolo laboratorio artigianale per la realizzazione dei cappelli di paglia. La cooperativa assunse il nome di “Cassa Sociale Cooperativa di Pradipaldo”.
Dopo pochi anni però la cooperativa, che funse anche da vera e propria cassa rurale, fu costretta a cessare la propria attività a causa delle troppe vendite sulla fiducia (soprattutto di alimentari) poi non pagate e del mancato recupero di crediti da vari debitori.
Don Pietro Follador nel tentativo di scongiurare il fallimento arrivò a vendere le terre di sua proprietà, ma con il ricavato ottenne solo che i soci che avevano investito nella cooperativa potessero recuperare parte del denaro che avevano depositato.
Smessa l’utilizzazione per cui era stato costruito, lo stabile nel corso degli anni ha visto varie utilizzazioni. Tra ottobre del 1944 e aprile del 1945 fu sede dell’organizzazione tedesca Todt, che lo utilizzò parte come magazzino parte come cucina. I tedeschi promisero di corrispondere un canone di affitto alla parrocchia, ma nulla fu corrisposto.
Successivamente alcuni locali vennero destinati ad alloggio dell’insegnante della locale scuola elementare e per qualche anno anche a mensa scolastica.
Infine vi trovarono sede alcune attività artigianali, una falegnameria poi un laboratorio di pelletteria; dalla fine del XX secolo l’edificio non è più utilizzato.
Anni '30. L'edificio dell'ex cooperativa in una cartolina.
L'edificio dell'ex cooperativa com'è oggi.